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Paranoia, ossessione, omicidi inspiegabili, folle desiderio di uccidere o di morire. Grazie a un sapiente mix di questi ingredienti, Enrico Camoletto condisce una serie di racconti noir dal sapore amaro, ma anche velati di una sottile ironia, che dà loro una nota di macabro realismo. Una coppia di pensionati in vacanza, in cerca di nuovi stimoli, si improvvisa detective quando riverso sulla spiaggia trova il cadavere di un uomo con delle terribili ferite su tutto il corpo: che il responsabile sia la medusa gigante di cui parla la famosa leggenda? In un lontano futuro, nel quale la Terra è sprofondata in una notte senza fine, la vita è considerata talmente sacra e inviolabile che non è consentito uccidere qualcuno, né suicidarsi. Eppure basterebbe riuscire a entrare in una delle abitazioni private in cui si praticano dei giochi di morte illegali, per poter mettere fine a un'esistenza sterile e priva di luce. Luoghi solitamente affollati e densi, come un teatro o il banco della gastronomia di un supermercato, si trasformano in scene di crimini efferati e assurdi, quasi a dimostrare che nessuno può realmente sentirsi al sicuro, perché a volte l'incontro con la morte è inevitabile.